Il nome
impronunciabile di questo giochetto, significa
“apparenza
che inganna''.
Essa, come il taumatropio e l'album animato che
vedremo tra breve, fu inventato da quel Joseph
Plateau più sopra citato.
Noi possiamo
chiamarlo più semplicemente
“disco
magico".
Le modalità e lo schema di realizzazione dei disegni
sono le stesse dello zootropio. Cambia solo la forma
del supporto, che non è più una striscia ma
un cerchio
su cui si eseguono i disegni, tra i quali, ancora
una volta, sono operate delle fessure.
Il disco,
applicato su un bastoncino, va tenuto davanti ad uno
specchio, come nella figura con le immagini dalla
parte opposta rispetto all’osservatore, e va fatto
ruotare. Guardando attraverso le fessure e fissando
bene un punto dell'immagine
riflessa
nello specchio, si vedrà, come nello zootropio,
l’immagine muoversi. |
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