L'elemento che racchiude le battute dei personaggi è dato dal "fumetto" o nuvoletta. Essa termina in una specie di appendice che indica il personaggio che parla.

Nel fumetto si possono distinguere due elementi: il messaggio verbale vero e proprio e la forma della nuvoletta che lo contiene. I contorni della nuvoletta, infatti, possono indicare il tono di voce o specificare il significato del messaggio verbale che contengono. I contorni frastagliati, ad esempio, possono indicare l'irritazione di chi parla o che la battuta esce da un apparecchio radiotelevisivo o, più semplicemente, che il personaggio sta urlando

I contorni tratteggiati, invece, indicano che la battuta è detta sottovoce.

Il pensiero

Se, invece, l'appendice che indica il personaggio che parla è formata da qualcosa che assomiglia a delle piccole bolle, il fumetto non riporta  le parole del personaggio, ma il suo pensiero.

Didascalie e cartigli

Il messaggio verbale può essere anche contenuto nelle didascalie, in cui il testo, inserito all'interno della vignetta, ha il compito di chiarire o spiegarne il contenuto, facilitare la continuità o riprodurre il commento del narratore...

... oppure nei "cartigli", che sono elementi di collegamento tra due vignette consecutive che contengono solo testo, in analogia alle didascalie del cinema muto o alla voce narrante "fuori campo" usata talvolta nel cinema sonoro.

Caratteri

Il testo del discorso diretto può essere evidenziato dal tipo di carattere con cui è scritto. Un tratto sottile, ad esempio, starà a significare una frase pronunciata con timore a bassa voce; una o più parole in neretto o in colore, invece, indicheranno addirittura l'accento della frase.

Occorre sottolineare, infine, che il messaggio verbale non deve essere prevalente sull'aspetto grafico della vignetta, bensì deve svolgere un ruolo subordinato, integrando, ma non prevaricando l'immagine come nelle due vignette a sinistra.