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RIPRODURRE LA REALTÀ

La prima fotografia

La ''macchina fotografica/scatola da scarpe" va caricata in camera oscura, alla sola luce della lampada di sicurezza, fissando con del nastro adesivo un cartoncino di carta sensibile di dimensioni adeguate, sulla faccia interna opposta a quella su cui è stato operato il foro stenopeico. Prima di accendere la luce e di uscire dalla camera oscura, è indispensabile otturare il forellino in modo che il cartoncino non prenda luce. Si userà semplicemente un dito, o uno degli altri sistemi illustrati nella pagina precedente.

Usciti dalla camera oscura e individuato un soggetto, possibilmente immobile, la scatola da scarpe va posizionata sopra un sostegno stabile e puntata in direzione del soggetto stesso. Facendo attenzione a non muovere la scatola, si deve aprire il foro ed esporre il cartoncino per qualche minuto.

Al termine dell'esposizione, occorre otturare nuovamente il forellino e tornare in camera oscura, spegnere la luce bianca e scaricare la macchina/scatola alla sola luce di sicurezza. Il cartoncino va sviluppato, sciacquato,  fissato e lavato come nelle esperienze già effettuare con il rivelatore nel laboratorio "disegnare con la luce".

Ed ecco, finalmente, il risultato. Le fotografie ottenute con le scatole da scarpe ci danno delle immagini che sono:

a) Negative. Abbiamo già sperimentato come in presenza di luce la carta sensibile si annerisca e come le parti non esposte restino bianche. Ogni oggetto, grazie alla luce, riflette la propria immagine. Ogni oggetto complesso, inoltre, è composto da parti più chiare e da parti più scure, da parti illuminate e da parti in ombra. Una parete bianca riflette più luce di una macchia di vegetazione verde. Nell'immagine negativa, quindi, la parete bianca apparirà molto scura, perché in quel punto il materiale sensibile è stato esposto ad una quantità maggiore di luce, e la vegetazione, al contrario, apparirà molto chiara, perché in quel punto il materiale sensibile è stato esposto ad una quantità minima di luce.

b) Speculari. L'immagine si è formata riflettendo la realtà che la macchina/scatola da scarpe aveva davanti, allo stesso modo in cui uno specchio riflette un'immagine.

c) Capovolte, secondo il fenomeno della "camera obscura". Noi non percepiamo l'immagine come capovolta in quanto la vediamo solo quando lo sviluppo l'ha resa visibile. Anche il nostro occhio percepisce le immagini capovolte. È il cervello, poi, che le raddrizza. 

 

Copertina

Due parole

Disegnare
 con la luce

Riprodurre
la realtà

Proiezioni
dirette

 

Approccio
alla copy-art

Fumetto
e sequenze

Immagine
in movimento