E
per chi ancora non ci credesse, eccolo, il prodotto finito:
“La foresta di Banghi Bonga”, realizzata nell'anno
scolastico 1988/89 da ragazzine e ragazzini di Quinta A e
Quinta B della Scuola Elementare(*) Statale “Raffaello
Lambruschini” di Padova, frazione di Montà Guasti.
Certamente non è un cartone animato “perfetto” come quelli
prodotti dalla Disney. I movimenti sono un po' a scatti, i
personaggi, disegnati da più mani, non hanno la coerenza
grafica dei cartoni animati prodotti da professionisti
dell'animazione.
Si tenga presente, inoltre, che il riversamento in digitale
del filmato originale in Super8 è stato effettuato con uno
scanner amatoriale “casalingo” non proprio eccezionale e non
si dimentichi, infine, che è stato realizzato da ragazzini
di dieci-undici anni con una abilità grafiche limitate. Essi
hanno interiorizzato, tuttavia, il processo creativo che
porta alla realizzazione di un cartone animato anche breve
come questo (4'39”) e, soprattutto, del tempo necessario per
portarlo a compimento. Se ne ricorderanno sicuramente
vedendone uno “vero” e, avendo interiorizzato che in
definitiva si tratta solo di una serie di illusioni ottiche,
riusciranno a mantenerne il giusto distacco, consapevoli che
si tratta pur sempre di una finzione.
(*)
All'epoca non si chiamava ancora “Primaria”!
Qualche precisazione di ordine tecnico.
Tutti i prodotti audiovisivi, film o video che siano, per
essere fruiti hanno bisogno di un momento finale di
“post-produzione” riguardante essenzialmente il montaggio e
la sonorizzazione.
Come già detto, le riprese, effettuate dai ragazzini stessi,
con l'ovvia assistenza dell'insegnante, non hanno seguito
l'ordine cronologico della storia. Quelle che richiedevano
uno stesso sfondo, ad esempio, per comodità sono state girate di
seguito e il giusto ordine cronologico è stato ristabilito
con il montaggio, come spiegato in una delle precedenti
pagine.
Lo stesso si è fatto con il sonoro, registrato su audiocassetta dai
bambini stessi, mixato con il sottofondo musicale e
registrato sulla banda magnetica della pellicola grazie al
proiettore.
Di questo complesso lavoro di post-produzione si è occupato
per ovvi motivi l'insegnante (il sottoscritto) che,
ritrovando tra le sue cose, dopo ben trentacinque, anni la
bobina con il filmato, l'ha riversato in digitale e, grazie
a un programma di video editing, è riuscito, per quanto
possibile, a migliorare la sincronizzazione del parlato e il
relativo missaggio con il sottofondo musicale.
Nota
di colore: I bambini di allora, se non sbaglio, oggi
dovrebbero essere persone mature sui
quarantacinque-quarantasei anni. Il loro ex maestro,
invece, ne ha senz'altro qualcuno di più!