Esperienze
elementari sulla illusione del movimento
-
Taumatropio
Tralasceremo tutte
quelle notizie, pure interessanti, riguardo alla
“preistoria del
movimento’’,
che si possono trovare in qualsiasi manuale di storia del
cinema. Proporremo invece la realizzazione di alcuni di quei
piccoli strumenti meravigliosi che, presentati
nell’ottocento come il frutto di ponderati studi (ed è
innegabile che lo fossero) possono essere facilmente
ricostruiti dai bambini.
Si tratta di
avvicinarsi al mondo
dell’immagine
in movimento affrontandola dal lato fisico, senza la
necessità di avere a disposizione costose attrezzature.
Proporremo quindi la
realizzazione di alcuni
strumenti
che ci sembrano di più semplice realizzazione e più adatti a
far capire al bambino il fenomeno dell’illusione del
movimento.
Talvolta le
invenzioni degli studiosi che si occupavano della
riproduzione del movimento trovavano i loro nomi in
fantasiose etimologie dal greco. Il
“taumatropio’',
termine che significa più o meno
“spettacolo
prodigioso",
non è altro che quella che più comunemente viene chiamata
“moneta magica".
Si tratta di un
medaglione di cartone, sui cui versi sono raffigurati due
disegni che in qualche modo si completano ma che devono
essere capovolti l'uno rispetto all’altro.
Sui bordi esterni
del medaglione devono essere fissati due spaghi o due
elastici che devono essere arrotolati su sue stessi.
Lasciandoli andare, si vedrà il medaglione girare su se
stesso e i due
disegni
compariranno sovrapposti:
un uccellino, miracolosamente, comparirà imprigionato
all’interno della gabbia.
È un’ulteriore
dimostrazione del fenomeno della persistenza dell’immagine
sulla retina:
l’immagine precedente,
grazie a questo fenomeno, si lega alla successiva, formando
con essa, sulla retina, un tutt’uno. |